L’IMMAGINARIO … MALATO IMMAGINARIO

“L’Immaginario … Malato Immaginario” è uno spettacolo che si ispira all’originale “Malato Immaginario” di Molière, di cui sono ricorsi nel 2022 i 400 anni dalla nascita, e alla sua riduzione, elaborata pochi anni fa dalla regista e sceneggiatrice Cecilia Calvi. In esso assistiamo al classico gioco “meta-teatrale”: il grande commediografo e attore francese Jean Baptiste Poquelin, in arte Molière – autore anche de “L’avaro” e di “Don Giovanni” – è caduto gravemente malato e non può andare in scena, perciò il suo assistente La Grange, impegnato normalmente nel ruolo del “giovine amoroso”, decide di impedire che la replica prevista de “ Il Malato Immaginario”, con il pubblico che pressa alle porte del teatro del Palais Royal, possa andare in fumo. Vengono perciò reclutate le maestranze femminili che lavorano per Molière dietro le quinte o che lo conoscono per altri motivi, e ne sanno soprattutto il lavoro: una serva, una sarta, una cortigiana e due monachelle, tutte impegnate nei ruoli – anche maschili – che coadiuvano solitamente il protagonista in scena, cioè Argante, il malato immaginario interpretato dallo stesso Molière. Per sostituire il quale viene costretto il suo stesso medico personale, il dottor De Mauvillan: come dice La Grange, “non conosco medico che non voglia prima o poi salire su di un palcoscenico”.

Lo spettacolo è andato in scena Il 15 e 16 settembre 2022, protagonisti allieve ed allievi del  Corso Annuale di Formazione Teatrale Superiore per Adolescenti, per l’adattamento drammaturgico e il coordinamento di Andrea de Manincor, con la supervisione artistica di Barbara de’Nucci.

È stato un omaggio al Quattrocentesimo dalla nascita di Jean Baptiste Poquelin in arte Molière, e pur nel gioco meta-teatrale, il succo originale della commedia non è cambiato, facendo scivolare liscia la messinscena, salvo qualche poetica licenza e qualche tocco “metamorfico” che costringe da copione più di un attore in più ruoli. Interessante, nella riscrittura operata da Cecilia Calvi, la contemporanea attenzione al valore della medicina e della scienza, in contrasto con la medicina della teoria e dei ciarlatani di stampo seicentesco, contro cui spesso Molière seppe opporsi.