IL MISTERO DI DANTE E IL LUPO

Sabato 3 agosto 2013 al Parco ai Cotoni di San Giovanni Lupatoto per il ciclo “Le notti del lupo” è andato in scena “Il Mistero di Dante e del Lupo”. Lo spettacolo rientrava nella rassegna Sangiò Artfestival: è scritto da Andrea de Manincor e ispirato al racconto “Viscum album” di Federico Fuggini e alle “Interviste Impossibili” di Nino Cenni.
Con coreografie di Barbara de’ Nucci, lo spettacolo è una sorta di intervista impossibile a Dante Alighieri, brillante e quasi comica, in cui il grande poeta svela il segreto della sua permanenza a Verona, la seconda per la precisione, avvenuta tra il 1315 e il 1320 circa, quando pose conclusione alla Commedia.

Il segreto ci porta direttamente nelle prossimità di Verona, dove Dante è costretto a vivere; in realtà il poeta confida che l’origine di tutti i suoi guai debba ricercarsi in gioventù, ai tempi in cui stava a Firenze, e alla sua conoscenza di Beatrice, con la quale ebbe un confronto amoroso finito male. Da  quello smacco iniziale Dante fa partire il rovesciamento della sua fortuna esistenziale, e ora che vive lontano da Firenze si sente tuttavia minacciato, lì nella casa che abita, dalla presenza di alcune lupe, e di una in particolare, nella quale lui sentirebbe essersi reincarnata Beatrice, che non ha mai più rivisto dagli anni giovanili.

In una serie di flashback, veniamo a scoprire che, nel tentativo di far innamorare Beatrice, il poeta era ricorso alla pianta del Vischio; che il padre Alighiero non era d’accordo sulla sua attività di giovane intellettuale; e che forse la lupa in cui Beatrice si sarebbe trasformata lo inseguirebbe per far scontare, attraverso di lui, tutte le malefatte commesse dagli uomini ai danni delle donne. Ma è veramente così?


Un omaggio divertito al grande poeta fiorentino, un omaggio anche al nostro paese, l’origine del cui nome si perde nella notte dei tempi più buia, forse prima ancora dell’arrivo – mai documentato! – del vate d’Italia!